LUCA GIOMBI
Scenografie & Allestimenti
EDIPO RE


La scenografia per il dramma Edipo Re di Sofocle è il frutto di un’attenta lettura del testo, che segue l’interpretazione del mito da parte del critico francese Jean Pierre Vernant. Il progetto scenografico propone una distesa di sabbia rossa che ricopre il palcoscenico nella sua interezza, sopra la quale vengono disposte una serie di gabbie di metallo di diverse dimensioni ed altezze piene di mattoni antichi, appese alla graticcia.
Il loro scopo è quello di ricreare un luogo quasi metafisico che possa richiamare alla mente dello spettatore le mura infrante di una vecchia città o le torri di un castello ormai in rovina. Una di queste gabbie contiene un albero, mentre un’altra è persino praticabile; questo contribuisce alla trasformazione dello spazio tra i diversi atti. Grazie alla loro possibilità di salire in coperta creano molteplici ed efficaci soluzioni di spazi dove si possono svolgere i vari momenti del dramma.
Queste gabbie inoltre gravano pericolosamente come un peso mortale sulla testa degli attori.
Edipo è schiacciato dal senso di colpa e dal peso dei suoi delitti di cui egli non potrà mai liberarsi e che continueranno a gravare sulla sua coscienza e queste ‘prigioni’ colme di laterizi sono il simbolo iconografico delle sue disgrazie e dei suoi crimini.
In questo modo Edipo e gli altri personaggi saranno costretti a recitare con queste incombenti presenze sul capo. Ai lati della scena sono sistemati degli argani collegati alle gabbie, azionati a vista dal coro che farà scendere o salire i pesi a discrezione del regista.
Solo quando anche l’ultima gabbia sarà scomparsa, sarà possibile per il pubblico intravedere una porta/apertura dove Edipo uscirà in fine di scena.
Essa è ricavata su un fondale nero e sebbene sia di dimensioni normali, appare smisuratamente piccola a causa del confronto con il resto degli elementi. Inoltre, è possibile vederla solo grazie ad una luce di taglio, in quanto il fondo della scena rimane sempre in ombra ed essa è nera su fondo nero. I colori della sabbia e dei mattoni richiamano quello del deserto e del sangue dei delitti del protagonista.

 


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