Lo spettacolo Mitocontest nasce da un’idea collettiva che riunisce al suo interno più menti e più talenti tutti giovanissimi che si sono messi in gioco per creare un nuovo spettacolo tratto dal brano 235 U di Pier Luigi Berdondini. Gli studenti delle rispettive sezioni dell’Opera Academy di Verona hanno composto le musiche, firmato la regia, le scene e i costumi, gli ex studenti dell’Accademia di Arte Drammatica Silvio D’Amico hanno recitato e gli allievi del Maggio Fiorentino hanno hanno eseguito i brani composti per l’occasione (di cui uno firmato dal Maestro Fabio Vacchi) L’intero progetto artistico era coadiuvato dal regista e attore Giancarlo Cauteruccio della compagnia teatrale Krypton che ha messo a disposizione il proprio Teatro Studio di Scandicci.
La performance era un’elaborata lettura scenica, accompagnata dalla musica, dal canto e dai movimenti degli attori.
Lo spettatore doveva essere totalmente avvolto dalle immagini, dalla musica, dai rumori, dai gesti e dalle parole.
L’idea di fondo di questo particolare spettacolo era fondere il mito greco e di conseguenza tutta la sua forza nella contemporaneità, nel mondo frenetico e instabile di oggi.
Per fare ciò si è pensato di ricreate uno spazio semicircolare che richiamasse la forma degli antichi teatri ellenici circondato da schermi e strutture regolari e squadrate. Tutta la scena era inondata di luci e videoproiezioni che mutavano drasticamente l’ambiente, raccontando di volta in volta una storia differente, una ulteriore sfaccettatura della tragedia odierna. Le immagini spaziavano dal figurativo, come maschere greche, maschere antigas, scale mobili, strade affollate, centrali nucleari e feti, fino ad arrivare a composizione astratte. Come mossi da una forza invisibile gli attori eseguivano gesti impulsivi e meccanici, intrisi sensazioni forti e toccanti. I costumi erano molto semplici: gli attori vestivano delle tute bianche con cappuccio. Si voleva ricreare la sensazione di uomini omologati, asettici: figure apatiche e indifferenti che agiscono contro gli altri simili ma anche contro la propria volontà.
Regia, scene, costumi e luci: Studenti della Verona Opera Academy (coadiuvati da: Giancarlo Cauteruccio, Fabio Vacchi e Compagnia Teatrale Krypton)
Fotografie: Giovanna Manca